Capire la vita per capire la morte
La paura della morte é direttamente proporzionale alle nostre infrazioni del dharma (l’ordine cosmico universale che tutto regge e sostiene) ed é indirettamente proporzionale al nostro sostegno del dharma; nel Mahabharata (Adhi Parva, 63) é detto che chi calpesta il dharma é dal dharma calpestato, mentre chi sostiene il dharma é dal dharma sostenuto.
Più un individuo infraziona il dharma, più oltraggia certi valori quali la giustizia, la retta condotta, la valorizzazione ed il benessere dell'altro, la solidarietà, la lealtà, e più la morte diventa per lui spaventevole.
É una bruttissima esperienza vedere morire persone spaventate dalla morte, ma é altrettanto vivificante e ispirante l'esperienza di vedere una persona che non ha paura di morire mentre lascia il corpo, consapevole che sta dirigendosi verso una dimora superiore.
Quando noi scegliamo di aderire ad un dato pensiero o desiderio, piuttosto che ad un altro, e andiamo nella direzione di realizzarlo, facciamo una scelta che determina non solo chi siamo, ma anche chi saremo.
Il saggio é colui che non teme la morte, perché ha visto e sperimentato la vita.
Marco Ferrini (Matsya Avatar das)