Costruire nuovi equilibri
Imparare a gestire una crisi implica imparare a gestire gli eventi, anche quelli più negativi, senza rimanerne travolti ma cogliendo la preziosa opportunità di elevare la propria consapevolezza, ispirandosi a quei valori universali che permettono di andare con la coscienza e con il cuore oltre l’ostacolo. Occorre essere capaci, se è il caso, di prendere le distanze dalle proprie opinioni e convinzioni, sapendo che in buona parte esse riflettono il mondo culturale ed affettivo in cui si è vissuti e che sono sempre suscettibili di miglioramento.
L’autocritica, la capacità di assumere un altro punto di vista, di distanziarsi dai propri vissuti per riuscire ad analizzarli e ad elaborarli in modo appropriato, è più che mai indispensabile nella gestione della crisi, il cui superamento necessita del pieno sviluppo delle facoltà meta-cognitive e della capacità di osservare il proprio mondo interiore.
Ricordiamo che non sono mai gli eventi di per sé la causa delle nostre disgrazie o delle nostre fortune; quel che veramente è determinante è il nostro atteggiamento, ovvero l’attitudine con la quale ci poniamo di fronte a persone, situazioni e accadimenti. Se lo desideriamo intensamente e ci predisponiamo nella maniera corretta, anche un evento di per sé negativo può trasformarsi in una preziosa e salvifica opportunità di crescita e di elevazione.
Per risolvere la crisi occorre situarsi su di un piano di consapevolezza trascendente il falso ego e penetrare nello spazio della coscienza più profonda di se stessi, della propria essenza spirituale, laddove disarmonie e opposti si ricongiungono in un’armonia superiore.
A tal fine, non servono tanto la cultura e il mero nozionismo, quanto la saggezza, quel bene inestimabile frutto dell’unione di alta conoscenza, esperienza e coerenza di vita. Allora, è possibile raggiungere l’autentica felicità, che non dipende da ciò che accade all’esterno ma dal nostro procedere in armonia con l’Ordine divino (Dharma), che regola la vita del cosmo e di ogni creatura.
A tal fine, non servono tanto la cultura e il mero nozionismo, quanto la saggezza, quel bene inestimabile frutto dell’unione di alta conoscenza, esperienza e coerenza di vita. Allora, è possibile raggiungere l’autentica felicità, che non dipende da ciò che accade all’esterno ma dal nostro procedere in armonia con l’Ordine divino (Dharma), che regola la vita del cosmo e di ogni creatura.
Ogni passo che compiamo su questo illuminato sentiero rompe un equilibrio, ma soltanto per costruirne uno superiore.