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Contro la violenza, anche verso gli animali!

In ogni tradizione religiosa occupa una posizione centrale il comandamento “Non uccidere!”.  Nei Veda tale principio viene estesamente espresso con il concetto di ahimsa,non nuocere agli altri’,  che occupa la centralità della vita religiosa del sadhaka, o studente dedicato alla disciplina spirituale.
Prima ancora che nelle Sacre Scritture, la “non violenza” è una legge scolpita nel cuore di ogni essere umano. Uccidere repelle ognuno in base alla propria sensibilità, ed è evidente che questa ingiunzione così come intesa nelle Scritture religiose non è limitatamente riferita all'uccisione degli esseri umani.
Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature.
S. Francesco da Assisi
Il mondo degli esseri viventi è un solo organismo. La stessa vita generale di questo organismo non è Dio, ma è solo una delle Sue manifestazioni, come il nostro pianeta è una parte del sistema solare che a sua volta fa parte di un altro sistema più grande e così via”.
Lev Tolstoj
Verrà il tempo in cui l'uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l'uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto”.
Leonardo da Vinci

Nella lunga marcia evolutiva verso la perfezione, l'umanità non ha ancora preso coscienza di quanto sia importante la compassione, anche verso gli animali.
I dati che seguono sono il segno dell’insensibilità che ancora affligge la maggioranza della specie umana.
Si tratta delle statistiche relative all’anno 2009 sulla macellazione di animali nel mondo riportate da National Geographic, edizione di Maggio 2011.

  • 1.7 milioni di cammelli
  • 24 milioni di bufali indiani
  • 293 milioni di mucche
  • 398 milioni di capre
  • 518 milioni di pecore
  • 633 milioni di tacchini
  • 1.1 miliardi di conigli
  • 1.3 miliardi di maiali
  • 2.3 miliardi di anatre
  • 52 miliardi di polli

Gli editori della rivista specificano che la suddetta statistica non include il pesce!

Nella Bhagavad-gita Krishna offre una prospettiva attraverso la quale ogni persona sensibile può sottrarsi ad essere complice, in maniera attiva o passiva, di questo orrore, della strage di questa moltitudine di poveri animali. Il principio fondamentale dell’etica è fare il Bene e Krishna lo esprime in una formula diretta, spiegando in che modo tale principio si possa vivere e realizzare in terra, in questo mondo, esprimendo benevolenza e compassione nei confronti di tutte le creature.

Colui che non è ostile verso nessuno, ma si comporta con tutti come un amico benevolo, che è libero da una concezione egoica dell’esistenza, che rimane equanime nella gioia e nel dolore, che è pronto al perdono ed è sempre soddisfatto, che s'impegna nel servizio di devozione con determinazione e che ha la mente e l'intelligenza fisse in Me, Mi è molto caro.
Colui che non è mai causa di agitazione per gli altri e che a sua volta dagli altri non è mai agitato, che non è turbato né dalle gioie né dai dolori, Mi è molto caro. 

Colui che non dipende dal corso degli eventi, che è puro, distaccato e libero da ogni ansietà e sofferenza, che non aspira al frutto delle sue azioni e Mi è devoto, Mi è molto caro”. 


 Bhagavad-gita XII.13-16.

Marco Ferrini © , tutti i diritti sono riservati. Informativa sulla Privacy
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